Importante sentenza della Corte di Cassazione su reati ambientali e particolare tenuità del fatto

E’ interessante la sentenza n. 9072 del 28 febbraio 2018 della seconda sezione penale della Corte di Cassazione che, expressi verbis, statuisce il seguente principio di diritto:

«In tema di responsabilità degli enti, in presenza di una sentenza di applicazione della particolare tenuità del fatto, nei confronti della persona fisica responsabile della commissione del reato, il giudice deve procedere all'accertamento autonomo della responsabilità amministrativa della persona giuridica nel cui interesse e nel cui vantaggio il reato fu commesso; accertamento di responsabilità che non può prescindere da una opportuna verifica della sussistenza in concreto del fatto reato, in quanto l'applicazione dell'art. 131 bis, cod. pen. non esclude la responsabilità dell'ente, in via astratta, ma la stessa deve essere accertata effettivamente in concreto; non potendosi utilizzare, allo scopo, automaticamente la decisione di applicazione della particolare tenuità del fatto, emessa nei confronti della persona fisica».

La questione era stato oggetto di iniziali valutazioni in dottrina a seguito della L.68 del 2015.

Nella seconda edizione del volume sul D.Lgs.231/2001 e i reati ambientali (Ipsoa-Wolters Kluwer, 2016), avevamo sottolineato come fosse necessario interpretare il rapporto tra l’art.131 bis c.p. e l’art. 8 del Decreto per capire quale fosse, in prospettiva, l’applicabilità dell’istituto della non punibilità per la tenuità del fatto alla disciplina sulla responsabilità da reato delle aziende.

La Corte di Cassazione, con la sentenza in oggetto, ha dato una risposta importante, anche se non risolve tutte le questioni che avevamo sollevato.

 

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